L’e-commerce frena il mercato vinicolo in attesa di nuove strategie

L’e-commerce frena il mercato vinicolo in attesa di nuove strategie

Dopo l’exploit degli ultimi anni dovuto alla pandemia da Covid-19, la crescita dell’e-commerce nel mercato vinicolo si sta stabilizzando. Se negli anni passati la percentuale di incremento delle vendite di vino online era costantemente a doppia cifra, sul 2023 le stime sono state da poco riviste al ribasso dall’istituto Iwsr – Drinks Market Analysis. Difatti, l’aumento per quest’anno sarà limitato al 2%.

Tra gli operatori del settore Wine & Beverage, c’è la consapevolezza di porre in essere nuove strategie per mantenere alto l’interesse dei consumatori, in un mercato, quello italiano, storicamente propenso a la compra tradizionale, presso enoteche o grande distribuzione. Non a caso il divario con la Cina, dove il 78% dei consumatori compra abitualmente vino online. La contrazione del mercato online è legata in questo ultimo periodo anche a un generale calo delle esportazioni di vino italiano. In media la riduzione è del -9% in quanto a volume e del -6% sul fatturato.

Occorre poi considerare lo scenario più complicato sulle stime della vendemmia 2023, molto al di sotto delle aspettative. L’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Uiv si aspetta il peggior raccolto degli ultimi 20 anni, con un calo del 12-15% rispetto al volume. I dati sono particolarmente negativi per i viticoltori del Nord Italia ma anche in alcune regioni del Centro-Sud come l’Abruzzo e la Sicilia. Il clima imprevedibile di quest’anno, che ha alternato forti grandinate con lunghe ondate di caldo torrido, ha determinato questo gravoso problema.

Ma non demordiamo! Uno degli aspetti positivi è il ricambio generazionale, che sta portando ad una nuova generazione di consumatori giovani molto più abituati ad effettuare acquisti online, e propensi anche a spendere con più facilità. Inoltre, gli strumenti a disposizione oggi per gli acquisti online sono molti e sempre più facili da utilizzare.

Cantine, vignaioli ed enoteche sono perfettamente coscienti che, dopo alcuni anni vissuti sulla cresta dell’onda, con eccellenti risultati in termini di vendite e fatturato, la fine del 2023 e l’inizio del 2024 si preannunciano come un periodo di transizione, in cui ci sarà da rimboccarsi le maniche e lavorare sodo per mantenere gli standard di uno dei prodotti più iconici del Made in Italy. Ma noi italiani siamo abituati da sempre a tutto ciò, e sapremo reagire bene a questo cambiamento.

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